41 Frasi di Romeo e Giulietta: le citazioni più belle della famosa opera di Shakespeare

Frasi di Romeo e Giulietta

Scopri qui di seguito le Frasi di Romeo e Giulietta: le citazioni più belle, dolci e romantiche sull’amore puro ed eterno tratte dalla famosissima opera di William Shakespeare.

Frasi di Romeo e Giulietta

L’amore dei giovani non sta nel cuore, ma negli occhi.

Eppure altro non desidero se non ciò che già possiedo; il cuore mio, allo stesso modo del mare, è privo di limiti; e ancora come il mare il mio amore è profondo: più te ne do e più ne ho, poiché entrambi sono infiniti

Nella bella Verona dove la scena è collocata, due famiglie di pari dignità piombano per rancori antichi in una nuova discordia che insozza le mani dei cittadini con il loro stesso sangue. Dai lombi fatali di questi nemici, trae vita una nuova coppia di sfortunati amanti, le cui sventurate e pietose vicende seppelliscono con la loro morte l’odio dei genitori. I terribili casi del loro amore segnato dalla morte, e l’ira prolungata dei loro genitori, alla quale nulla potrà mettere fine, se non la morte dei figli, sono lo spettacolo che la nostra scena vi offrirà per due ore; se voi vorrete assistere con paziente orecchio, il nostro zelo cercherà di rimediare a quello che vi sarà di deficiente.

Sarai stanco amore, perché è tutto il giorno che cammini nella mia testa.

Giulietta, la morte ha libato il miele del tuo respiro, ma nulla ha potuto sulla tua bellezza.

M’ami tu? So bene che dirai “sì” e io accetterò il tuo verbo; però, se giuri, potresti riuscir falso: agli spergiuri degli amanti, Giove dicono ride.

Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano e poter così sfiorare quella guancia!

Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano e poter così sfiorare quella guancia!

Chi è troppo veloce, arriva tardi, come chi va troppo lentamente.

Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, e rifiuta il tuo nome! O, se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più una Capuleti. Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu. Che vuol dire “Montecchi”? Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome. Che cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo. Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe d’avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome?

Questa mattina è foriera di una pace che rattrista; il sole pel dolore non mostrerà la sua faccia. Andiamo via di qui, a ragionare ancora di questi dolorosi avvenimenti; a qualcuno sarà perdonato ed altri sarà punito; poiché non ci fu mai storia più pietosa di questa di Giulietta e del suo Romeo.

Ma parla… Oh, dì ancora qualcosa, angelo splendente, così glorioso in questa notte, lassù, sopra la mia testa, come un messaggero alato del cielo quando abbaglia gli occhi stupiti dei mortali, che si piegano all’indietro per guardarlo varcare le nubi che si gonfiano pigre, e alzare le vele nel grembo dell’aria.

Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.

E così te ne vai, amore mio, mio signore, mio sposo, mio amico, mio tutto! Voglio avere tue notizie ogni giorno dell’ora, sì, dell’ora, ci sono molti giorni in un minuto… Ahimè, a contare il tempo in questo modo, chi sa quanti anni avrò prima di rivedere il mio Romeo!

Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente.

Il pericolo è più nei tuoi occhi che in venti delle loro spade: se mi guardi con dolcezza, sarò forte contro il loro odio.

Buonanotte, buonanotte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buonanotte finché non sarà mattino.

Se l’amore è cieco tanto meglio: si accorda con la notte.

Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.

“io giuro il mio amore sulla luna”
“Non giurare sulla luna, questa incostante che muta di faccia ogni mese, nel suo rotondo andare!”

Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?

Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si consumano al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l’amore che dura fa così.

Che cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.

L’amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri; se si dissolve, è fuoco che sfavilla scintillando negli occhi degli amanti; s’è ostacolato, è un mare alimentato dalle lacrime degli stessi amanti. Che altro è esso? Una follia segreta, fiele che strangola e dolcezza che sana.

I messaggeri d’amore dovrebbero essere i pensieri, che corrono dieci volte più veloci dei raggi del sole, allorché caccia via le ombre sulle fosche cime dei monti. Per questo, appunto, Amore è tirato da celeri colombe e per questo ha le ali Cupido, veloce come il vento.

D’ora in avanti tu chiamami “Amore”, ed io sarò per te non più Romeo, perché m’avrai così ribattezzato.

Amore mio, mia sposa! La morte, che ha gia succhiato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto sulla tua bellezza. Ancor sulle tue labbra e le tue guance risplende rosea la gloriosa insegna della bellezza tua: su te la Morte non ha issato il suo pallido vessillo… Tebaldo, tu che te ne stai là in fondo nel tuo bianco lenzuolo insanguinato, qual maggiore tributo posso renderti che spezzare con questa stessa mano che ha spezzato la tua giovane vita quella dell’uomo che ti fu nemico? Perdonami, cugino!… O mia Giulietta, perché sei tanto bella ancora, cara? Debbo creder che palpita d’amore l’immateriale spettro della Morte? E che quell’aborrito, scarno mostro ti mantenga per sé qui, nella tenebra, perché vuol far di te la propria amante? Per paura di questo, io resterò per sempre accanto a te e non mi partirò mai più da questo palazzo della scura notte. qui, qui, voglio restare insieme ai vermi, tue fedeli ancelle, qui fisserò l’eterno mio riposo, qui scrollerò dalla mia carne stanca il tristo giogo delle avverse stelle. Occhi, guardatela un’ultima volta, braccia, stringetela nell’ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Vieni, amarissima mia scorta, vieni, mia disgustosa guida. E tu, Romeo, disperato nocchiero, ora il tuo barco affranto e tormentato dai marosi scaglia contro quegli appuntiti ronchi a sconquassarsi… Ecco, a te, amor mio! Bevo al mio amore! [beve il veleno] O onesto speziale! Il tuo veleno è rapido, e così, con un bacio, io muoio.

Con le ali dell’amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all’amore e ciò che amor vuole amore osa.

Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l’amore che dura fa così.

Ride delle cicatrici colui che non è mai stato ferito.

Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana.

“Come e dimmi, perché, sei entrato qui dentro?”
“Sulle ali leggere dell’amore ho scavalcato questi muri. L’amore non teme ostacoli di pietra. Amore quando a una cosa tende, è ardimentoso e pronto”

L’amore corre ad incontrar l’amore con la gioia con cui gli scolaretti fuggon dai loro libri; ma l’amore che deve separarsi dall’amore ha il volto triste degli scolaretti quando tornano a scuola.

Se l’amore è violento con te, tu sii violento con l’amore, pungi l’amore quando ti punge, e riuscirai in questo modo a sconfiggerlo.

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